lunedì 3 marzo 2008

Un'incantevole cantante del passato - Alma Gluck

Volevo approfittare di questo spazio per scrivere due righe a proposito di una cantante del passato, di cui ho avuto modo di ascoltare di recente una serie di registrazioni (riversate in maniera eccezionale in cd per la sua etichetta da Ward Marston - www.marstonrecords.com).
La cantante in questione è il soprano americano Alma Gluck (nata Reba Feirsohn - 1884-1938), cantante oggi poco nota, ricordata forse solo per essersi guadagnata un posto nel Guinness dei primati, essendo stata la prima cantante un cui disco ha raggiunto il milione di copie, cantando una canzone popolare americana (il "cross-over", o meglio il fenomeno del cantante lirico, anche famoso ed affermato, che si dedica alla musica leggera non è certo stato inventato di recente) e forse anche per aver cantato nella ripresa al Metropolitan dell' "Orfeo ed Euridice" di Gluck, voluta da Toscanini (nel ruolo di Ombra Felice).
Mi sono deciso a scrivere di lei a seguito dell'ascolto di due cd in cui sono riversate parecchie incisioni di questo soprano, sia di arie d'opera che di brani da camera, nonchè di canzoni popolari di vari paesi.
La Gluck è un'interprete semplicemente incantevole; canta sia le arie che gli altri brani con ottima tecnica e grande gusto (per lo più molto sobrio, anche se all'occasione sa essere spiritosa nei brani che lo richiedono, come nei magnifici duetti dall' "Hansel und Gretel" di Humperdinck, con il contralto Louise Homer e in qualche canzone). La voce, perfettamente appoggiata sul fiato, è costantemente morbida e duttile. Un'altra qualità che mi ha stupito in questa cantante è la grande spontaneità ed immediatezza con cui il canto sembra "fluire", tanto nelle arie d'opera che negli altri brani.

Per dare un'idea di questa cantante, a puro titolo esemplificativo, ho scelto (si può ascoltare qui sotto) un brano di Rimsky-Korsakov: il soprano ha modo di sfoggiare un'emissione purissima, un ottimo legato e una intonazione perfetta.

Il soprano americano si mostra inoltre un'artista estremamente eclettica: oltre a spiccare la scelta di repertorio molto variegato, basta dare un'occhiata all'elenco delle lingue nelle quali canta (ben nove!): inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo, ucraino, russo, yiddish ed ebraico (!). Mi permetto di scegliere un altro paio di brani, in cui canta un brano di Saint-Saens, con accompagnamento di violino e una canzone popolare irlandese; nel primo fra l'altro ha modo di duettare con il marito, il violinista Efrem Zimbalist.

Con questo chiudo il mio breve e sentito omaggio a questa cantante; credo d'altronde che l'ascolto possa renderle molta più giustizia che non le mie parole.


ALMA GLUCK

Nikolay Rimsky-Korsakov: "La sposa dello Zar", aria di Lyubasha (cantato in tedesco)
(disco Victor - 14 febbraio 1916)

Camille Saint-Saens: "Le Bonheur est Chose Légère" - con Efrem Zimbalist, violino (nell'originale francese)
(disco Victor - 14 novembre 1914)

"As a Beam O'er the Face of Waters" (tradizionale irlandese; testo riscritto in inglese)
(disco Victor - 6 marzo 1914)



Alma Gluck mentre impara il "Charleston"

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